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Startup, voce del verbo innovare: imprese giovani, dinamiche e innovative che lanciano business model, prodotti o servizi di frontiera, scalabili e “disruptive” per rompere gli schemi, anticipare il cambiamento e rivoluzionare il business.
A queste incarnazioni dello spirito d’innovazione è dedicato ogni anno StartupItalia Open Summit. “Segnali dal futuro”, l’edizione 2019, si è svolta qualche giorno fa in uno dei simboli meneghini più emblematici del mondo del business, ma anche dell’innovazione: l’Università Bocconi.
Una giornata intensa e ricca di interventi e tavole rotonde con ospiti di eccezione, esponenti dei più svariati ambiti del business: dal marketer Marco Montemagno al Prof. Carlo Cottarelli, dallo sportivo Magnini al Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano, fino all’establishment del mondo industriale come Vittorio Colao, già CEO di Vodafone, e Agostino Stantoni, CEO di Cisco.
Persone, progetti, idee, percorsi visti con gli occhi di chi già vive di futuro: questo il senso di #SIOS19. Un’occasione di scambio, confronto e ispirazione per gli startupper, indiscussi protagonisti, per i sognatori e i giovani che si preparano a entrare nel mondo del business, e per chi in questo mondo già circola da un po’, ma non si stanca mai di apprendere, evolvere e, ogni volta, rinascere.
“Innovare è un diritto” (Paola Pisano) e se le startup ne sono l’incarnazione per eccellenza, non significa che le altre imprese ne siano tagliate fuori, anzi: “L’innovazione deve essere aperta, inclusiva e alla portata di tutti” (Agostino Stantoni), “dall’innovazione nessuno deve essere escluso” (Paola Pisano).
Startup nell’anima e fervente changemaker, in chiave tecnologica ma anche sociale, Way2Global non avrebbe potuto sentirsi più a suo agio immersa nell’atmosfera futuribile di #SIOS19. Dopo la prima edizione cui abbiamo partecipato lo scorso anno, siamo tornati impazienti di raccogliere tutte le novità, i consigli, gli spunti e i segnali dal futuro di quest’anno.
Cosa ci siamo portati a casa, anzi in azienda? Come si manifesta il diritto di innovare?
1. “Oggi è un momento straordinario per innovare. C’è la possibilità di sbagliare, a costo quasi nullo” (Marco Montemagno).
E’ proprio questa la parabola delle startup: si lanciano in un viaggio verso l’ignoto, senza paura di sperimentare, fallire, e ricominciare con una nuova innovazione dirompente. Un percorso ostico, che tuttavia non deve scoraggiare: “Spesso le imprese arrivano a un certo punto e si accontentano, si fermano. Non è più pensabile. La scalabilità, l’innovazione e la crescita continua sono imprescindibili. Oggi le aziende non devono fermarsi mai!” (Luca De Biase).
2. “Ci sono due tipi di aziende: quelle che si svegliano al mattino e pensano cosa inventare e quelle che invece pensano a cosa copiare. Sono entrambi due modelli vincenti, anche se il primo è più esclusivo” (Diego Piacentini).
Non servono doti eccezionali per innovare: l’innovazione è alla portata di tutti, ci sono infiniti modi per farlo e “non c’è bisogno di essere straordinari per fare cose straordinarie” (Selene Biffi), ma voglia di “innovare, cambiare e crescere, che richiede la capacità di sperimentare, sbagliare e imparare senza paura” (Tommaso Arenare).
3. “Ognuno di noi si deve impegnare in questo cambiamento se vogliamo INNOVARE e crescere” (Carlo Cottarelli).
Attraversiamo un momento storico di volatilità, incertezza e complessità, e viviamo in un Paese dialogico, in cui fare startup spesso si scontra con un establishment obsoleto, che blocca il processo di innovazione. Ricordiamoci però che siamo noi ad avere in mano il vero potere: “Il cambiamento deve avvenire nell’opinione pubblica, perché siamo noi a votare i politici” (Carlo Cottarelli). “L’Italia non cambierà se non la cambiamo tutti insieme, servono persone che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche” (Paola Pisano).
4. “L’innovazione è veloce, mentre le corporate sono lente” (Vittorio Colao).
Velocità e dinamismo sono due caratteristiche determinanti per le grandi imprese che vogliono imparare a navigare nel mare digitale dell’iperconnessione. Assieme alla velocità, centrale diventa anche la cooperazione: oggi la co-creazione non è più un optional, “Le grandi aziende hanno bisogno di aprirsi all’esterno e alla collaborazione per avere l’opportunità non solo di usare la tecnologia, ma di crearne una propria” (Barbara Cominelli).
5. “Tutto si può fare nella vita!” (Layla Pavone)
Un mantra che dovrebbe appartenere a ciascuno di noi, ma in modo particolare alle donne, come insegnano le 20 Unstoppable Women che si sono alternate sul palco nel workshop più partecipato del Summit 2019 “The future is women, let’s empower”. L’imprenditoria femminile è timida e ancora in stadio di sviluppo acerbo – solo una donna su 4 in Italia occupa una posizione manageriale, le startup femminili sono solo il 13% – e spesso sono proprio le donne a non osare, a desistere in partenza, ad astenersi dal provare. “Arriviamo da due secoli di emancipazione ma siamo ben lontani dalla parità” (Giovanna Badalassi): è ora di abbandonare il falso mito del “non posso farlo” e di prendere coraggio, “di fare imprese nuove, di assumersi dei rischi, di fallire” (Claudia Pingue).
6. “Siamo entrati nell’economia della reputazione” (Rossella Sobrero)
La reputazione è un tema identitario per le imprese che hanno deciso di fare della sostenibilità un driver strategico. Valorizzare il proprio brand operando scelte responsabili ed esprimendo un serio impegno sociale e ambientale è un volano di sana crescita sul mercato. In perfetta consequenzialità all’introduzione di Rossella Sobrero, nel panel su “Valore responsabile e racconto della CSR” è intervenuta la giornalista Paola Centomo, per elogiare il modello virtuoso di innovazione sociale delle Benefit Corporation, che con la loro mission ibridata tra profit e non-profit e il loro impegno a promuovere impatto sociale e ambientale oltre al profitto, puntano a cambiare il mondo in senso rigenerativo.
Insomma, per una startup Benefit al femminile fautrice di cambiamento sostenibile e innovazione sociale come Way2Global, tutti questi segnali dal futuro sono preziosi food for thought che hanno toccato tutte le nostre corde più profonde e hanno trovano terreno fertile.
Così, abbiamo fatto nostro l’articolo numero 1 della legge sul diritto all’innovazione, che recita:
“Trovate la serenità di accettare le cose che non potete cambiare, il coraggio di cambiare quello che potete cambiare, e la saggezza di capire la differenza”.
Parole che, unite al nostro mantra fondante “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” (Mahatma Gandhi), ci aiuteranno a proseguire con l’entusiasmo di sempre nel nostro disegno collettivo d’innovazione, continuare a lavorare ogni giorno per migliorare il nostro Paese e onorare la nostra promessa di sostenibilità al mondo.
Ricordando, come ci disse all’inizio del nostro percorso il nostro maestro di scrittura consapevole Piero Babudro:
“Una startup non è solo un’azienda, ma un modo di vedere il mondo e vivere la realtà”.
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