15 Maggio 2024

Consultazione pubblica e field test EFRAG sullo Standard VSME: la nostra esperienza

Categoria: News

All’inizio dell’anno abbiamo deciso di aderire a un progetto di grande attualità: testare e applicare sul campo il nuovo Standard europeo di rendicontazione della sostenibilità VSME (Voluntary Small- to Medium Enterprises) messo a punto per le PMI come versione ridimensionata degli ESRS richiesti dalla Direttiva CSRD.

L’invito a unirci alla consultazione pubblica e al field test lanciato dall’ente normativo EFRAG ci è pervenuto dal Prof. Zambon, Segretario Generale di OIBR (Organismo Italiano di Business Reporting), a seguito del riconoscimento ricevuto lo scorso anno come finalisti agli Oscar di Bilancio 2023.

Accettare questa nuova sfida non è stato semplice, data la complessità e l’impegno che ci richiede in questo primo semestre dell’anno la redazione della nuova edizione del nostro Report Integrato. Tuttavia, in quanto Società Benefit, abbiamo sottoscritto per Statuto tra le nostre finalità di beneficio comune il compito di promuovere la cultura della sostenibilità. Pertanto, abbiamo accolto con piacere – e una certa apprensione – l’arduo compito di redigere un mockup di Dichiarazione sulla Sostenibilità VSME-compliant, e di commentare l’adeguatezza di disclosure e data point, contribuendo così attivamente a riscrivere le regole della normativa ufficiale che sta guidando il cambiamento del settore.

Luci e ombre dello Standard VSME

Nata come startup innovativa, Way2Global è solita avventurarsi oltre la sua zona di comfort, affrontando sfide sempre nuove con grinta e determinazione. Da ogni esperienza, emergiamo più temprati e pronti a superare gli ostacoli successivi. Conformarci al nuovo Standard di Sostenibilità VSME rappresenta quindi per noi un’ulteriore evoluzione che abbiamo accolto con entusiasmo.

Partecipare al field test sulla bozza di Standard VSME ci ha permesso di individuare tre punti di forza e altrettante criticità della nuova normativa, come già condiviso in occasione del webinar “VSME: lo Standard volontario EFRAG per la rendicontazione di sostenibilità delle PMI – Sfide, criticità e prime esperienze” organizzato lo scorso aprile da Fondazione OIBR in collaborazione con EFRAG, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC) e l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC).

Iniziamo dai punti critici, per affrontare direttamente le principali sfide legate a questo Standard e facilitarne la comprensione a chi vi si avvicina per la prima volta:

  1. Carenti spiegazioni su concetti chiave: Alcuni concetti, come la doppia materialità, che in Way2Global pratichiamo da tempo, potrebbero non essere familiari ad altre aziende. Abbiamo quindi suggerito a EFRAG di arricchire le linee guida con spiegazioni più dettagliate ed esempi pratici per facilitarne la comprensione.
  2. Oneri eccessivi per le PMI: Il VSME chiede di valutare le ricadute finanziarie dei temi materiali a breve, medio e lungo termine, definendo tali intervalli di tempo in modo rigido – un requisito che può risultare eccessivamente gravoso per le piccole imprese già impegnate a navigare le complessità dell’attuale contesto internazionale.
  3. Obblighi d’informativa incongruenti o poco rappresentativi: Lo Standard VSME talvolta postula obblighi d’informativa che sembrano poco congruenti e/o scarsamente rappresentativi degli aspetti da attestare. Questo aspetto perfettibile riguarda da una parte il sovradimensionamento di alcune richieste, come quella relativa alla quantificazione del prelievo e consumo di acqua, e dall’altra, la scarsa rappresentatività della selezione di determinati parametri, come il numero di apprendisti. Quest’ultimo, ad esempio, non può certo dirsi criterio esaustivo per rispecchiare adeguatamente le politiche aziendali per la conciliazione vita-lavoro o le iniziative volte a facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
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Lo sforzo necessario per superare le difficoltà incontrate nell’adempiere agli obblighi d’informativa della bozza è ampiamente compensato dai seguenti tre punti di forza che, per noi di Way2Global, costituiscono rilevanti argomenti a favore dello Standard VSME:

  1. Standard ridimensionati per le piccole imprese. Siamo grati a EFRAG per avere messo a punto uno Standard che ci tiene ben lontani dai 1.100 datapoint degli ESRS integrali. La versione VSME, con soli 28 obbighi d’informativa, è del tutto gestibile per le PMI, rendendo il processo di compliance decisamente accessibile.
  2. Integrazione nelle catene del valore. VSME rappresenta un apprezzabile tentativo di standardizzazione da parte di EFRAG per semplificare gli adempimenti a carico delle PMI. Anche noi in Way2Global, come piccola impresa inserita nelle catene del valore di grandi aziende e multinazionali, siamo quotidianamente chiamati a rispondere a innumerevoli questionari diversificati, come quelli di Ecovadis, Open Es e Synesgy. L’adozione dello Standard VSME da parte di banche, investitori e clienti corporate potrebbe notevolmente semplificare questi compiti.
  3. Standardizzazione della normativa europea. La messa a punto dello Standard VSME rappresenta un importante passo avanti verso l’uniformazione di un ambito attualmente caratterizzato dal proliferare di norme e standard eterogenei. Disporre di criteri standardizzati in tutta Europa faciliterebbe la rendicontazione degli impatti ESG, rendendo il processo più agevole ed efficace per tutti gli stakeholder coinvolti.

Questi importanti benefici evidenziano la nostra grande soddisfazione per lo Standard VSME e ci inducono a esprimere profonda gratitudine per l’opportunità di avere potuto contribuire a perfezionare la normativa in funzione delle esigenze effettive delle PMI.

Come prepararsi per il nuovo Standard VSME

Molti temono i nuovi standard di rendicontazione, ma la nostra esperienza in Way2Global dimostra che il VSME è perfettamente gestibile per qualsiasi PMI. I requisiti essenziali per applicarli con efficacia sono: passione, formazione continua e confronto costante.

Passione per la sostenibilità: In Way2Global, la dedizione alla sostenibilità ci spinge a farcene paladini a livello internazionale, promuovendola ovunque nel mondo non solo attraverso i nostri progetti identitari, ma anche mediante i nostri servizi di traduzione. Traduciamo Bilanci di Sostenibilità, Report Integrati, Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) e altra reportistica cruciale che aiuta le aziende a comunicare gli impatti ESG in modo efficace.

Formazione continua: La formazione è un pilastro fondamentale della nostra agenzia di traduzione, oltre che l’unico modo per restare aggiornati in un mondo in rapido cambiamento. Per questo motivo ho completato personalmente un Master in Sustainability Reporting al fine di aggiornare la mia qualifica di Chief Value Officer, approfondendo le novità della CSRD e sviluppando le competenze necessarie a redigere report conformi agli ESRS.

Dialogo e confronto continuo: Abbiamo navigato le sfide del nuovo Standard VSME mantenendo un dialogo aperto e un confronto continuo con esperti di rendicontazione di sostenibilità e con altri professionisti che, come noi, hanno deciso di accettare questa sfida. Lo scambio continuo è fertile e vitale per affinare le nostre pratiche e garantire l’aderenza ai nuovi Standard.

Rendicontare secondo il nuovo Standard VSME non solo è fattibile per una PMI, ma rappresenta una scelta necessaria e lungimirante. Concludo quindi con un appello a tutte le PMI: non esitate a rendicontare la sostenibilità secondo i nuovi Standard. I vostri stakeholder, il vostro business e il mondo intero apprezzeranno il vostro impegno.

Contatti

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    Laura Gori è Founder e CEO di Way2Global, agenzia di traduzioni dall’anima Benefit, oltre che startup femminile. Dopo trent’anni alla guida di una piccola multinazionale della localizzazione, Laura ha deciso di ricominciare daccapo e di fondare Way2Global per fare impresa a beneficio della società e dell’ambiente, oltre che della crescita aziendale. Fervente paladina di Benefit Corporation e delle istanze di empowerment femminile, Laura coglie ogni occasione per diffondere consapevolezza su questi temi e contribuire all’affermazione di un’economia più giusta, egualitaria e sostenibile per tutti.
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